
Una domanda frequente che si pongono i futuri genitori durante la pandemia è la seguente: il papà (o la persona di fiducia scelta dalla donna) potrà assistere al parto oppure no.
Domanda più che lecita dal momento che le strutture ospedaliere si sono dovute riorganizzare in funzione dell’emergenza sanitaria. Si è resa necessaria una nuova gestione dei percorsi nascita per la presa in carico delle donne in gravidanza, delle madri, dei padri e dei neonati.
La presenza del padre (o di un accompagnatore di fiducia scelto dalla donna) durante il travaglio, il parto e la degenza è un aspetto che compete alle singole strutture sanitarie.
Papà e parto: situazione attuale in Italia
Al momento la situazione varia da una struttura all’altra all’interno della stessa Regione. In ogni caso è ormai noto l’effetto positivo per la donna legato alla presenza di una persona di fiducia al momento del parto.
Le Agenzie internazionali concordano sul fatto che un accompagnatore di fiducia della donna debba essere presente, nel rispetto delle norme di sicurezza e di organizzazione.
Dovrebbe infatti essere favorito l’ingresso al partner/persona di fiducia asintomatica. Le fasi in cui si dovrebbe garantire sono il travaglio e il parto, a meno che non si renda necessaria l’anestesia generale.
Indicazioni del Ministero della Salute
In Italia, da quanto riportato dal Ministero della Salute, si è osservata una grande variabilità per quanto riguarda l’accoglienza o meno del partner nelle unità di maternità al momento del travaglio, del parto e della degenza ospedaliera.
Per le donne Covid-19 sospette o positive la presenza del partner a volte non è prevista. In altri casi dipende dal risultato del triage all’ingresso (misurazione temperatura corporea, sintomi suggestivi di infezione da Covid-19 nei 7 giorni precedenti), dal rispetto delle misure di prevenzione primaria (uso della mascherina, igiene delle mani) e dalla limitazione degli spostamenti all’interno del reparto/ospedale.
In alcune strutture, anche per le donne Covid-19 negative non è possibile la presenza del partner, nonostante questo atteggiamento non sia supportato da nessuna linea guida.
Indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
In ogni caso le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità definiscono “auspicabile la presenza del partner (o in sua assenza di una persona di fiducia della donna) in travaglio e durante il parto, dopo adeguato triage clinico-anamnestico con rispetto delle distanze ed utilizzo dei DPI”.
Conclusioni
Pertanto la presenza del padre o di una persona di fiducia scelta dalla donna durante il travaglio, il parto e il post partum dovrebbe essere garantita, nel rispetto dell’organizzazione conseguente all’evoluzione locale della pandemia. Le famiglie devono inoltre essere informate circa il protocollo del punto nascita scelto per quanto riguarda l’accesso del padre o della persona di fiducia scelta dalla donna.
Fonti
Ministero della Salute. News e Media. Il Covid-19 non lascia i papà fuori dalla sala parto. 16 aprile 2020
SIGO, AOGOI, AGUI, FNOPO, SIN. Gravidanza e parto in epoca COVID-19: consigli pratici. 24 aprile 2020