- Cos’è il Coronavirus
- Come si trasmette il Coronavirus
- Il Coronavirus è pericoloso per la donna gravidanza?
- Fase 2, misure per la prevenzione del Coronavirus
- Coronavirus dopo il parto

La pandemia causata dal COVID-19 ha stravolto le nostre vite, obbligandoci a modificare i nostri stili di vita nell’ottica del contenimento del contagio. Le future mamme hanno vissuto e stanno tuttora vivendo un momento assai delicato della loro vita, sia familiare sia legata alle diverse modalità di accesso alle strutture sanitarie, contingentate a causa della pandemia. I percorsi assistenziali della nascita si sono infatti dovuti riorganizzare per far fronte all’emergenza senza tuttavia trascurare l’assistenza di cui le mamme in attesa necessitano.
Cos’è il Coronavirus?
Il Coronavirus è un virus a RNA, così chiamato per la forma a corona con cui appare al microscopio. La famiglia dei Coronavirus è responsabile di diversi quadri clinici, dal raffreddore alla polmonite fino alla SARS (2003, Sindrome Respiratoria Acuta Grave) e alla MERS (Sindrome Respiratoria Mediorientale). L’ultimo Coronavirus noto è il COVID-19, causa della pandemia diffusasi dalla Cina.
Come si trasmette il Coronavirus?
Essendo un virus respiratorio, il Coronavirus si diffonde tramite droplets (goccioline) e raramente per via oro-fecale (sintomi gastrointestinali). Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, è buona norma comunque manipolarli rispettando le buone pratiche igieniche. La via di trasmissione più pericolosa è rappresentata quindi da quella respiratoria, non dalle superfici: l’uso di detergenti a base alcolica è infatti sufficiente a uccidere il virus.
Il Covid-19 ha un livello alto di trasmissibilità, per questo motivo si è diffuso così rapidamente e le persone sintomatiche sono la causa più frequente di contagio, con un’incubazione che varia dai 2 ai 12 giorni.Clinicamente l’infezione si manifesta con sintomi sistemici quali febbre, tosse, astenia, cefalea, ipossiemia, linfopenia, diarrea, scompenso cardiaco acuto e sintomi tipici respiratori quali rinorrea, starnuti, faringodinìa, dispnea, polmonite interstiziale e sindrome respiratoria acuta grave.
Il Coronavirus è pericoloso per la donna in gravidanza?
Nelle donne, anche in gravidanza, nelle puerpere e nei neonati i sintomi sono generalmente lievi o moderati; non necessitano quindi del ricovero ma è necessario rivolgersi comunque tempestivamente al proprio Medico di Famiglia o al Pediatra. Se necessario, sarà posta indicazione all’isolamento fiduciario di 14 giorni.
Il Covid-19 può causare un danno cardiaco rappresentato da aritmie, miocarditi e infiammazione vascolare periferica. Poiché le donne in gravidanza sono più soggette (fisiologicamente) a modifiche della funzionalità cardiocircolatoria, possono risultare più vulnerabili a queste complicanze.
Nonostante ciò, dagli studi finora condotti non è risultata un’aumentata suscettibilità delle donne in gravidanza all’infezione da Covid-19 né allo sviluppo di forme gravi. Al momento non c’è nemmeno evidenza della trasmissione verticale (da madre a figlio) nelle gravide Covid-19 positive nel 3° trimestre.
In ogni caso va prestata cautela in quanto la polmonite da Covid-19 è associata ad aumentato rischio di parto pretermine, ritardo sviluppo del feto, mortalità perinatale e aborto nel 1° trimestre. Tra i sintomi con cui può manifestarsi l’infezione, da non sottovalutare sono anche ageusia e anosmia. L’ageusia, cioè l’alterazione del gusto, non è dirimente perché in gravidanza è frequente soprattutto nel 1° trimestre.
Per quanto riguarda l’anosmia invece, cioè la perdita dell’olfatto, bisogna prestare attenzione perché potrebbe essere un primo campanello d’allarme di infezione da Covid-19: in gravidanza infatti è comune l’iperosmia, cioè un’aumentata sensibilità dell’olfatto!
Fase 2, misure per la prevenzione del Coronavirus
Ora che la fase critica sembra superata, non bisogna comunque abbassare la guardia! Anche nella fase 2 vanno osservate le misure di prevenzione di base del contagio:
- Lavare frequentemente le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi o con soluzioni/gel a base alcolica
- Evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani
- Starnutire o tossire all’interno di un fazzoletto monouso che va gettato subito dopo l’uso oppure all’interno del gomito con il braccio piegato
- Evitare le distanza ravvicinate, mantenendo almeno 1 metro (meglio 2) dalle altre persone, soprattutto da quelle con sintomi respiratori. Questo riduce del 95% la possibilità di contagio
- Evitare il contatto prolungato con altre persone
In caso dobbiate recarvi in ospedale per una visita programmata non rimandabile, verrete chiamate nei giorni precedenti e sottoposte ad un triage telefonico per verificare se nei 14 giorni precedenti avete avuto sintomi compatibili con l’infezione da Covid-19 o siete state a contatto con persone Covid-19 positive. Quando vi recherete in ospedale vi verrà misurata la temperatura corporea, che non deve superare i 37.5°C, e dovrete indossare la mascherina chirurgica.
Durante la gravidanza, nonostante l’emergenza sanitaria da Covid-19, gli accertamenti di screening (esami di laboratorio, ecografie, visite) rimangono invariati. In particolare, per le donne a rischio di Diabete Gestazionale, vanno garantiti gli accertamenti previsti: il diabete preesistente alla gravidanza, se non riconosciuto e trattato immediatamente, può essere pericoloso per la salute sia della mamma sia del feto, causando conseguenze gravi quali parto pretermine, mortalità perinatale, malformazioni congenite e ipoglicemia neonatale.
In generale, sembra che il diabete, pur non aumentando il rischio di contrarre l’infezione da Covid-19, peggiori la prognosi. Quindi, anche in corso di pandemia, vanno garantiti i controlli di screening necessari alla prevenzione e trattamento del Diabete Gestazionale.
Stesso discorso vale per le vaccinazioni, vanno garantite infatti le vaccinazioni contro Difterite, Tetano, Pertosse ad ogni gravidanza, durante il terzo trimestre (28°-32° settimana). Il vaccino antinfluenzale è raccomandato per la prevenzione della prossima stagione influenzale, a partire da circa metà Ottobre 2020 ( la vaccinazione antinfluenzale non protegge dall’infezione da Covid-19 ma dall’influenza stagionale).
Anche la parto analgesia va garantita: l’infezione da SARS-Cov-2 non rappresenta infatti una controindicazione all’esecuzione dell’anestesia rachidea.
E una volta diventate mamme cosa succede?
L’allattamento al seno è possibile e va sostenuto, anche se siete Covid-19 positive o manifestate sintomi sospetti. Ogni situazione verrà valutata dal team medico-ostetrico del vostro punto nascita che vi aiuterà a mettere in atto tutte le misure di prevenzione necessarie per la gestione dell’infezione durante l’allattamento.
Dovrai seguire infatti alcune precauzioni per prevenire la trasmissione dell’infezione al tuo bambino: indossare la mascherina, lavare sempre le mani prima e dopo le poppate, pulire accuratamente le superfici.
Fonti
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-gravidanza-parto-allattamento