Lezione 4 di 10
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Stili di vita

Alimentazione

Sfatiamo subito il mito che in gravidanza la futura mamma mangerà per due, non è vero! Ciò che è importante è seguire una dieta varia e bilanciata, facendo attenzione alla qualità degli alimenti ed evitandone alcuni. Per proteggere la salute del feto e della mamma infatti, vanno evitati:

  • Cibi crudi di origine animale (carne, pesce).
  • Uova crude (e creme fatte con uova crude… a presto tiramisù!).
  • Formaggi da latte crudo o muffe (gorgonzola).
  • Paté, fegato e suoi derivati.
  • Pesce con alte concentrazioni di mercurio (i pesci grossi, che stanno in alto nella catena alimentare, come il tonno e il pesce spada).

Durante la gravidanza infatti le malattie che derivano dall’assunzione dei cibi sopracitati possono interessare:

  • La mamma (non attraversano la placenta).
  • Il feto (attraversano la placenta).

Tra le patologie che interessano solo la mamma troviamo:

  • La Listeriosi.
  • La Salmonellosi.

Sono tossinfezioni alimentari che si manifestano con febbre e disturbi gastrointestinali (vomito, dissenteria, dolori addominali) e che se non trattate per tempo possono compromettere sia la salute della mamma che la salute del feto. Pertanto è necessario seguire alcune norme igieniche fondamentali.

Per quanto riguarda la Listeriosi, la fonte di infezione può essere rappresentata da:

  • Latte non pastorizzato e tutti i prodotti caseari fatti con latte non pastorizzato.
  • I paté di carne.
  • I cibi lavorati come le carni fredde delle gastronomie.
  • Le carni crude o poco cotte e gli insaccati.

Il contagio può verificarsi con cibo contaminato anche dopo la cottura. Questo batterio è presente anche nel terreno e nelle feci di animali. Pertanto è opportuno:

  • Bere solo latte pastorizzato o UHT.
  • Evitare di mangiare carni o altri prodotti elaborati da gastronomia senza che questi vengano nuovamente scaldati ad alte temperature.
  • Evitare di contaminare i cibi in preparazione con cibi crudi o provenienti dai banconi di supermercati, gastronomie e rosticcerie.
  • Non mangiare formaggi molli se non si ha la certezza che siano prodotti con latte pastorizzato.
  • Non mangiare paté di carne freschi e non inscatolati.
  • Non mangiare pesce affumicato.

Per quanto riguarda la Salmonellosi invece, è un’infezione a trasmissione oro-fecale e veicolata da alimenti, acqua e piccoli animali domestici contaminati.

Per ridurre il rischio di Salmonellosi si consiglia di:

  • Lavare accuratamente frutta e verdura prima della manipolazione e del consumo.
  • Lavare le mani prima, durante e dopo la preparazione degli alimenti.
  • Refrigerare gli alimenti preparati in piccoli contenitori, per garantire un rapido abbattimento della temperatura.
  • Cuocere tutti gli alimenti derivati da animali, soprattutto pollame, maiale e uova.
  • Evitare (o perlomeno ridurre) il consumo di uova crude o poco cotte, di gelati e zabaioni fatti in casa, o altri alimenti preparati con uova sporche o rotte.
  • Consumare solo latte pastorizzato o UHT.
  • Proteggere i cibi preparati dalla contaminazione di insetti e roditori.
  • Evitare le contaminazioni tra cibi, avendo cura di tenere separati i prodotti crudi da quelli cotti.

Il secondo tipo di patologie invece sono quelle che possono essere trasmesse al feto tramite la placenta. Queste vengono indagate tramite esami del sangue di screening, prescritti già nelle prime settimane di gravidanza. Tra queste troviamo la Toxoplasmosi.

L’uomo si può infettare attraverso le feci dei gatti che possono contaminare l’ambiente (acqua, terreno, vegetali) o attraverso il cibo, per esempio carne cruda e poco cotta, salame, prosciutto e carne essiccata, o verdura e frutta crude non ben lavate. Pertanto:

  • Lavate bene frutta e verdura (incluse le insalate già preparate) prima della manipolazione e del consumo.
  • Lavate le mani prima, durante e dopo la preparazione degli alimenti.
  • Cuocete bene la carne e anche le pietanze surgelate già pronte.
  • Evitate le carni crude conservate, come prosciutto e insaccati.
  • Evitate alla mamma il contatto con le mucose dopo aver manipolato carne cruda (preparatela voi in caso).
  • Evitate alla mamma il contatto con terriccio potenzialmente contaminato o con le lettiere del gatto, meglio quindi se la pulite voi e risparmiate la fatica alla vostra compagna, in modo da ridurre al minimo eventuali rischi di contaminazione.

Se la vostra compagna ha già contratto la toxoplasmosi nel corso della propria vita (lo scoprirete tramite gli esami del sangue, in tal caso gli anticorpo IgG risulteranno positivi) la donna è considerata immune e non corre il pericolo di contrarre di nuovo la patologia.

Per le donne che invece alla prima rilevazione risulteranno non immuni, saranno previsti esami a mensili e sarà in questo caso fondamentale il rispetto delle norme igienico-alimentari di cui parlavamo prima.

Durante la gravidanza (anzi già da quando state programmando una gravidanza) è inoltre consigliato un supplemento di Acido folico per ridurre il rischio di spina bifida nel feto (una non corretta formazione della colonna vertebrale del bambino che potrebbe lasciare esposto il midollo spinale, parte del nostro sistema nervoso centrale); per questo ne è raccomandata l’assunzione per tutto il primo trimestre. 

In base ai livelli di Emoglobina nel sangue, la vostra compagna potrebbe aver bisogno anche di un supplemento di ferro, in modo da evitare stati carenziali che possano condurre a gradi severi di anemia. 

Anche il supplemento di vitamina D è consigliato solo per donne che hanno una ridotta esposizione al sole, per esempio donne che vivono in luoghi poco soleggiati per tutto l’anno, donne che non possono esporsi al sole per motivi patologici o culturali, o donne con un’alimentazione povera di carne. 

La supplementazione di vitamina A invece va evitata in gravidanza in quanto causa problematiche allo sviluppo del feto; la si trova in quantità abbondanti nel fegato animale, motivo per cui ne viene sconsigliato il consumo in gravidanza.

Per concludere, ricordatevi di inserire nella dieta fibre a volontà! In questo modo ridurrete uno dei disturbi più frequenti in gravidanza, la stipsi.

Quindi cari papà, mettetevi all’opera! Aiutate la vostra compagna anche in cucina, non è necessario preparare piatti elaborati, sono sufficienti ricette semplici ma con ingredienti genuini e salutari.

Perché non cucinare insieme? Può diventare un bel momento di condivisione in cui discutere sulle decisioni che dovrete intraprendere nel prossimo futuro per quanto riguarda la gravidanza stessa o l’organizzazione familiare. Passerete del tempo insieme, rilassandovi e raccontandovi la giornata e perché no, magari scoprirete anche che cucinare non è poi così terribile!

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